Profezia dell’architettura di Edoardo Persico

    Maria Grazia Caso

    Profezia dell’architettura di  Edoardo Persico ,Muggiani editore, Febbraio 1945

    “L’avvenire esige che le nazioni, per la loro esistenza, escogitino nello spirito del tempo un nuovo ordine sociale” (Edoardo Persico, pag. 35).

    “Ma ritengo che fino a quando si continuerà a discutere di arte utile, di arte come espressione del tempo o della società, ricalcando De Bonald o Le Corbusier, sfuggirà sempre il senso profondo dell’arte che è indipendenza e libertà dello spirito… “Architettura utilitaria? Architettura come espressione della società? Non esiste che un problema di gusto. Da un secolo la storia dell’arte europea non è soltanto una serie di azioni e reazioni particolari ma un movimento di coscienza collettiva. Riconoscere questo significa trovare l’apporto dell’architettura attuale. E non conta che questa pregiudiziale sia rinnegata da coloro che più dovrebbero difenderla, o bandita da chi più, vanamente, la teme: essa resterà, lo stesso, la fede segreta dell’epoca. Sostanza di cose sperate” (Edoardo Persico, pp. 54-56).
    Edoardo Persico,   Nacque a Napoli dove frequentò il liceo classico  Vittorio Emanuele .Conseguita la maturità classica nel 1918, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza senza terminarla, si occupò di politica, frequentò Piero Gobetti, scrisse un romanzo, tentò di diventare editore, fece il critico d’arte. Si occupò intensamente di
    architettura come polemista, conferenziere, condirettore di Casabella e progettista.
    Nel 1929 Persico si trasferì a Milano, dove collaborò alla rivista Belvedere e intorno al 1930 fondò la Galleria del Milione: nel 1931 diresse con Giuseppe Pagano la rivista Casabella. Fu chiamato ad insegnare all’ISIA di Monza, una scuola di arte applicata.

    Dal 1934 volse il suo interesse verso l’architettura, aderì al Movimento Razionalista, realizzò arredi di interni e allestimenti per esposizioni.

    Persico venne trovato morto nella sua casa nel gennaio 1936; la morte, avvenuta fra il 10 e l’11 gennaio, presenta alcuni lati oscuri, espressi nel dopoguerra, fra gli altri, da Oreste Del Buono in due articoli apparsi su Tuttolibri nel 1993 e da Andrea Camilleri in un libro inchiesta del 2012. Quest’ultimo ipotizzò che la morte di Edoardo Persico potesse essere stata causata da sicari fascisti.