La salella ammacata

    Maria Grazia Caso

    Chi viene nel Cilento rimane affascinato dal suo paesaggio biodiverso.

    Costa collina monti. Una varietà di emozioni, colori, odori. Tra gli elementi caratterizzanti oltre alla macchia  mediterranea protetta dalle splendide architetture rurali dei muretti a secco ci sono i percorsi  lungo i crinali segnati dalla storia  dei monaci greci  che piantavano ulivi. In questo contesto di  segno di antiche culture e colture  si distingue una cultivar speciale la salella, nota tra i locali anche con il nome di lioi, licinella, monticedda o psalentina. Matura leggermente prima rispetto alle altre varieta ed ha un portamento assurgente ed una chioma molto folta, dalle foglie lanceolate di un verde scurissimo, caratteristiche che possono ricordare un olivo ornamentale. L’olio che se ne ricava è estremamente equilibrato con leggere sensazioni amare e piccanti, con sentori erbacei ma anche note lievemente ammandorlate.
    E quando si conservano le olive ammaccate nell’olio extravergine della stessa salella, il risultato è unico per gusto esclusivo.

    La raccolta delle olive da ammaccare avviene in settembre, il prodotto è reperibile tutto l’anno.

    Per saperne di più  presidio Slowfood