Il significato antropologico della Quaresima nel Cilento antico.

    Maria Grazia Caso

    La redazione di zoneblu.net su gentile concessione dell’autore  propone in questa fase temporale di rinascita un interessante articolo dello studioso Antonio Migliorino

    Sessa Cilento (Sa)

    IL «FANTOCCIO DI QUARESIMA»

    di Antonio Migliorino.

    Secondo la tradizione popolare cilentana – ma che trova pratica anche in altre realtà territoriali campane nonché della nostra penisola, soprattutto nelle terre del Mezzogiorno -, il Mercoledì delle Ceneri viene affisso alla porta d’ingresso o fatto penzolare da un balcone della propria abitazione un fantoccio, detto: «Quaresima»*.

    Una sorta di “vecchietta”, realizzata usando cenci nonché materiali legnosi e vegetali di recupero, che la consuetudine locale identifica come la consorte del “defunto” Carnevale, “deceduto” nella giornata di Martedì Grasso.

    Almeno da noi, il bamboccio regge tra le mani un’arancia amara – a volte si utilizza pure una patata – nella quale vengono incuneate sette penne di gallina; quest’ultima possibilmente dal piumaggio di colore nero.Cosicché, in modo severamente cronologico, ogni domenica, a partire da quella immediatamente successiva alle Ceneri e fino al giorno della Pasqua del Signore, ne viene sottratta una (quest’anno secondo il seguente calendario: 26 febbraio; 5, 12, 19 e 26 marzo; 2 e 9 aprile). In alcune zone, invece, i tegumenti piumosi infissi nell’agrume sono cinque: così com’è il numero delle settimane di digiuno e di penitenza. Solo con il sottrarre l’ultima penna di gallina si procede alla rimozione del fantoccio – il Giovedì Santo o la Domenica di Resurrezione – dal suo “spazio rituale”, il quale, poi, viene letteralmente gettato tra le fiamme, magari quelle che alimentano il camino di casa.Il fuoco ardente sta proprio a significare la fine dell’astinenza, sancita dal periodo quaresimale, e, quindi, l’aspettativa di “nuova vita”. Elementi che stanno pure a simboleggiare il ritorno della stagione primaverile, quale segno di rinascita, percepibile soprattutto dal fiorire delle essenze floreali ed arboree, dopo il lungo e passato inverno, con le sue piovose e fredde giornate, dove la natura cade in un temporaneo letargo.

     

    (*) Quaresima – «Nella liturgia cattolica, periodo penitenziale di quaranta giorni in preparazione della Pasqua, che nella prassi odierna (ma l’uso risale almeno al secolo 4°) comincia il Mercoledì delle Ceneri e si prolunga fino al Giovedì Santo, prima della messa vespertina detta «In cena Domini», con la quale si entra nel triduo pasquale.»

    📷 L’immagine fotografica del presente “post” mostra la «Quaresima» preparata qualche anno fa dal signor Francesco Speranza, che ringraziamo per la sua gentile disponibilità e concessione.
    La stessa era esposta presso la sua abitazione, che si trova nel Casale Càfari, a Valle di Sessa Cilento.