Il Cilento magico nella notte che precede la festa di San Giovanni Battista

    Maria Grazia Caso

    Il rituale magico dell’albume

    dell’uovo che indicava il destino
    delle fanciulle cilentane.

    Forse quello più conosciuto si fa con l’uovo messo nell’acqua all’esterno della casa. Nello specifico, le giovani fanciulle  del Cilento in cerca di scoprire  cosa le riservava il  destino in amore  praticavano il rito della notte che precede la festa di San Giovanni Battista. La tradizione vuole che in una bottiglia con l’acqua di sette fonti diverse si metta l’albume d’uovo  pronunciando un mantra rituale :

    “San Giovanni Battista che battezzasti a Cristo con la tua verginità, con la tua santità dimmi la sorte mia dove va” .

    Poi la bottiglia si pone sul balcone o sulla finestra, esposta tutta la notte alla luce della Luna in attesa di scoprire il proprio destino in un segno. La leggenda narra  che al mattino, la persona più anziana della casa “leggeva” il disegno che si era formato grazie all’albume: la barca simboleggiava la partenza, un uovo annunciava una prossima maternità e così via. Dopo che per tutta la notte erano stati accesi i falò, che tenevano lontani i demoni e proteggevano le coltivazioni, secondo la tradizione e alle prime luci dell’ alba che annunciano il nuovo giorno  della festa  anche nel sole c’è qualcosa di misterioso e come ci narrano da sempre i nostri avi  e che ogni  24 giugno la sfera è più luminosa del solito e sembra quasi che a delimitarne il suo contorno ci sia un cerchio di fuoco che gira instancabilmente.  Nella magia di una notte il destino di una vita .