De flore dietarum

    Maria Grazia Caso

    PIERO CANTALUPO, Un trattatello medioevale salernitano sull’alimentazione: il De flore dietarum (la fonte, testo e traduzione, index, neologismi medioevali, varianti grafiche), Quaderno di Annali Cilentani n. 2/1992, pp. 64.

    Salute e prevenzione: questo è uno degli argomenti dell’attuale dibattito socio-sanitario, che mira a diffondere una “cultura della medicina” in tutti gli strati sociali. L’intervento preventivo si sostanzia anche nella riscoperta e valorizzazione di un’alimentazione tradizionale come la “dieta mediterranea”, capace di conservare a lungo salute e benessere. E probabilmente molte delle tradizionali usanze della cucina cilentana derivano dalla “regola sanitaria” della scuola medica fiorita nell’XI secolo a Salerno, allora famoso centro internazionale di studi e prima università medioevale.

    Da tale punto di vista, risalta l’importanza della pubblicazione (curata da Piero Cantalupo) di un “nuovo” testo manoscritto di tale scuola, dimenticato per secoli in una biblioteca di Madrid, dal titolo De flore dietarum, “Il fiore delle diete”. Poche pagine, ma dense di considerazioni e consigli sulla qualità dei cibi, frutto dello studio e del costante richiamo alla pratica tipico dei magistri salernitani. Per di più, il trattatello sembra ancorarsi ad una realtà territoriale locale, salernitana, in termini di disponibilità alimentari. Uno scritto quindi di grande valore, sia come memoria storica, sia per i moderni studi di dietologia, di linguistica, di storia locale. Il curatore, Piero Cantalupo, con certosina pazienza si è applicato alla lettura filologica del testo medioevale dandone anche una traduzione accessibile a tutti.