Concetta e Lella due storie di resilienza .

    Maria Grazia Caso

    Ostigliano ( Sa) Ostigliano è una frazione del Comune di Perito area interna del Parco Nazionale del Cilento in  provincia di Salerno. La via che conduce al paese  si snoda tra il verde intenso e fitto e ponti di pietra solcati dal tempo, sentinelle del fiume Alento. Nel silenzio di un fotogramma naturale che ti infonde quiete nello sguardo, si innalza all’ improvviso in volo, con la sua eleganza, una poiana che sembra  farci  da guida verso una realtà di circa 250 anime. Ecco  Ostigliano.

    Il primo incontro è un giovane uomo a cui chiediamo dove si può fare la spesa e lui con voce mesta ci indica da Concetta. Concetta è una donna dal viso gentile e d’altri  tempi . Ha avuto il coraggio di restare. Ci racconta il lavoro duro e il  sacrificio che da generazioni hanno portato avanti lei e la sua famiglia, vivendo in un contesto di economia rurale e di sussistenza. Oggi dopo sacrifici e scelte coraggiose Concetta  porta avanti con grande dignità un negozio di generi alimentari offrendo un servizio utile alla comunità

    Già da tempo nelle aree interne del nostro Belpaese si assiste al fenomeno dello spopolamento. Sembra diventato sempre più complicato vivere. Troppa, infatti, la differenza tra un centro urbano moderno e la realtà di un piccolo paese dell’entroterra.  “Chiudono gli uffici postali, e le persone  anziane per ritirare le pensioni devono fare i chilometri”. Ci racconta Concetta.

    I giovani abbandonano i loro territori per andare a studiare fuori. ” Io qui resisto – continua Concetta –  ma le spese sono tante. Si fa fatica a sopravvivere. Dovrei chiudere e andare in pensione ma continuo a tenere in vita, con sacrificio, la mia attività. Si lavora più d’estate perché  la gente del paese in altri periodi dell’anno  va a fare la spesa nei centri commerciali”.  Il piccolo  negozio tuttavia  fornisce  il necessario ed è una comodità avere un servizio del genere in paese, dove la disponibilità e la gentilezza di Concetta sono impagabili.

    “Io nel periodo estivo faccio  il pane e lo vendo qui in negozio se passate ve lo faccio assaggiare.” E’ l’ inconfondibile accoglienza del Cilento. Lasciamo Concetta nell’atmosfera dai toni rosa che fanno ben sperare  mentre la luna  fa capolino dai crinali delle montagne circostanti. Il sole è calato e il nostro giro continua ma nel frattempo  ci  concediamo una tazza di tè caldo.

    Ci si ferma al primo bar dove ad accoglierci c’e la gentilezza di un elegante signora dalla folta chioma bionda che scopriamo chiamarsi Lella. Per gli abitanti della comunità Lella è un punto fermo. Mentre ci prepara  il tè ci racconta che lei il bar non lo chiude quasi mai, solo per alcune ore il giovedì.  Un gesto d’amore per gli abitanti di Ostigliano che trovano in quel bar aggregazione, svago e servizi come la distribuzione di farmaci in assenza di farmacie sul posto. Lella è un riferimento per la sua comunità.

    “In questi luoghi andrebbero potenziati i servizi essenziali – ci spiega Lella – come la connettività. i il potenziamento dei collegamenti, la possibilità di fornire i mezzi necessari agli studenti  che devono raggiungere i centri universitari. Non tutti  possono permettersi una casa per poter studiare fuori. Io non ho aiuti ed è difficile andare avanti’. Nonostante le difficoltà sono qui” Lella e Concetta sono due donne che resistono per amore della loro terra e hanno un grande senso di comunità. Persone così vanno premiate e incentivate perché non hanno smesso di sperare e restano.

    Nello sviluppo dei territori delle aree interne gli interventi sono principalmente di origine infrastrutturale e vanno dai deficit  dell’energia e delle connettività alla viabilità, all’assenza dei servizi primari (sanità,viabilità etc) . Occorre una programmazione che tenga conto delle esigenze  delle fasce giovanili e dei bisogni degli anziani, che contempli misure di inclusione sociale per giovani immigrati.  Il turismo delle comunità delle aree interne è una valida prospettiva e va ricercata  nella valorizzazione del preesistente . Nell’ etica del turismo consapevole che basi la sua forza sulle reali potenzialità dei territori. I fattori d’identità culturali sono gli elementi da cui partire: ruralità,ambiente.
    Lo spopolamento riguarda soprattutto il Mezzogiorno ma non risparmia alcune aree interne del Centro-Nord. Perché nessuno resti indietro, perché le aree interne non restino solo luoghi della memoria come cartoline sbiadite dal tempo, c’è bisogno di uno sforzo collettivo che non può prescindere da un’accelerazione verso il futuro, e che tenga conto di uno sviluppo compatibile.

    “A volte mi pare di essere tornato per testimoniare e ricordare, per attendere e per accogliere. A volte penso di non capire e cerco di vivere con dignità e sofferenza la bellezza di quello che resta del giorno.

    In fondo, come dice il proverbio, chi vive un anno e un giorno, vede le feste di tutto l’anno.” (Vito Teti, Terra inquieta)

    Le foto sono di DariusTod.