Biologia positiva – la lezione centenaria

    Maria Grazia Caso

    Lo straordinario aumento degli anziani nei paesi sviluppati sottolinea l’importanza degli studi sull’invecchiamento, la longevità e la necessità di una rapida diffusione delle conoscenze sull’invecchiamento al fine di diminuire in modo soddisfacente i problemi medici, economici e sociali associati all’avanzare degli anni, a causa dell’aumento del numero di soggetti non autonomi e affetti da patologie invalidanti.

    I centenari sono attrezzati per raggiungere gli estremi limiti della durata della vita umana e, soprattutto, per mostrare relativamente buona salute, essendo in grado di svolgere la loro vita quotidiana ordinaria e di sfuggire a malattie fatali legate all’età. Quindi lo sono il miglior esempio di estrema longevità, che rappresenta persone selezionate in cui la comparsa di importanti problemi legati all’età malattie come il cancro e le malattie cardiovascolari, tra le altre, sono state costantemente ritardate o sfuggite. Per discutere la rilevanza della genetica e dello stile di vita nel raggiungimento della longevità, cinque articoli principalmente incentrati sull’italiano centenari sono stati riuniti in questa serie. L’obiettivo è quello di realizzare, attraverso un approccio di “biologia positiva” (piuttosto che fare delle malattie il fulcro della ricerca, la “biologia positiva” cerca di capire le cause del positivo fenotipi, cercando di spiegare i meccanismi biologici di salute e benessere) come prevenire e / o ridurre fragilità e disabilità degli anziani.
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    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3412734/