Terzo paesaggio di Gilles Clément

    Maria Grazia Caso

    Questo piccolo libro  è un’opera di grande densità teorica, che apre un campo di riflessione anche ad implicazioni politiche. “Terzo paesaggio” rinvia a “Terzo stato”, al pamphlet di Seyès del: “Cos’è il Terzo stato? – Tutto. Cosa ha fatto finora? – Niente. Cosa aspira a diventare? Con l’espressione “Terzo paesaggio”, Gilles Clément indica tutti i “luoghi abbandonati dall’uomo”: i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili: le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie; le erbacce al centro di un’aiuola spartitraffico… Sono spazi diversi per forma, dimensione e statuto, accomunati solo dall’assenza di ogni attività umana, ma che presi nel loro insieme sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica.

    L’autore
    Gilles Clément (Argenton-sur-Creuse, 1943), è stato a lungo docente presso l’École nationale supérieure de paysage di Versailles. Scrittore prolifico, ha influenzato con le proprie teorie e con le proprie realizzazioni (tra queste il Parc Matisse di Lille e, a Parigi, il Parc André Citroën di Patrick Berger e il Musée du quai Branly di Jean Nouvel) un’intera generazione di paesaggisti. Da molti anni conduce esperimenti nel suo giardino di La Vallée (Nuova Aquitania). Nel 2022 ha ricevuto il Global Award for Sustainable Architecture dalla Cité de l’architecture et du patrimoine di Parigi.
    Con Quodlibet ha pubblicato Manifesto del Terzo paesaggio (2005, 2016), Il giardino in movimento (2011, 2023), Breve storia del giardino (2012), Giardini, paesaggio e genio naturale (2013), Ho costruito una casa da giardiniere (2014, 2022), L’Alternativa ambiente (2015), Breve trattato sull’arte involontaria (2019).